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Home Aria aperta Millepiedirun, quando la solidarietà mette tante gambe

Millepiedirun a Cecina

L’appuntamento in pineta di settembre per camminare insieme ed aiutare a  sostenere con i nostri contributi il Dynamo Camp.
Molti conoscono e sanno bene la nobile “mission” della onlus; per coloro che ancora non fossero al corrente, l’associazione, fondata nel 2005 a Limestre in provincia di Pistoia dal meraviglioso Paul Newman che ne ha voluti e inaugurati almeno una decina in tutto il mondo, ha l’ambizioso e generoso obiettivo di far trascorrere una settimana di vacanza in totale sicurezza ai bambini malati.
Siamo venuti in contatto con la fondazione quando Alessandro (Alessandro Cavallini, morto a soli 14 anni per un neuroblastoma al quarto grado, un tumore pediatrico, n.d.r.), nella primavera 2007, dopo il trapianto autologo e quaranta giorni ricoverato nella zona sterile dell’oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, si era ripreso e aveva potuto, finalmente togliere il suo catetere centrale Groshong dopo quasi due anni di chemioterapie.

Alessandro entra a far parte della prima sessione del primo campo con altri trenta bambini 

Varchiamo in macchina il cancello e ai due lati del vialetto che conduce nell’immenso parco, parte la ola dei ragazzi volontari dynamici e l’applauso intenso e lunghissimo, sono già in lacrime, non ho mai provato una sensazione di rispetto e di tributo alla forza e alla caparbietà di Alessandro così palpabile prima d’ora… ogni bambino che entra qui dentro oggi è una star e merita un grande, grandissimo riconoscimento, ora lo so, perché ogni ospite che passa la soglia del Dynamo riceve un’ovazione tutta per sé!
E’ veramente una gran festa per questi ragazzi che possono finalmente vivere una vacanza da soli in totale sicurezza, confrontandosi e divertendosi tra loro!
Siamo scesi dalla macchina, piangevo senza controllo, ho visto Tania, la referente a reclutare ragazzi idonei per questa prima vacanza al Dynamo, l’ho raggiunta e l’ho abbracciata; affondavo il mio viso nella sua spalla, ha capito cosa provavo, perché anche lei era commossa e felice di questa meravigliosa conquista per i nostri bambini, così diversi, ma così uguali agli altri da meritarsi una vera vacanza.
Appena sceso dalla macchina ha fatto amicizia con un ragazzino, noi dietro sentivamo i loro discorsi, Alessandro gli chiedeva se sentiva male e il nome della sua malattia, poi gli diceva “Io ho un neuroblastoma”, barriere abbattute, noi attoniti e impotenti, in lacrime.

Successo riconfermato

La camminata si svolge con partecipazione e muta commozione dopo le mie parole di presentazione: ci sono cento iscritti e seicento euro di contributi per il Dynamo Camp.

Per tutti i passi che abbiamo messo uno dopo l’altro, ho avuto la sensazione forte della sua presenza, come un vento caldo sul viso, grazie Ale, ti amo per sempre.

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