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Da Susa a Volterra: Davide Arcieri racconta il suo impegno sociale

autore: Alina Florentina Florea
Davide Arcieri

Volterra, città murata

Volterra, incantevole città nota a tutti per il suo passato e oggi meta di un turismo di qualità che cerca di conoscere la storia attraverso i reperti che ci sono rimasti, ma anche le antiche arti come quella della lavorazione dell’alabastro.
Volterra, città circondata da mura etrusche e porte che l’hanno protetta da antiche insidie.
Una di queste si aprì una ventina d’anni fa a un piemontese che si era innamorato, quasi contemporaneamente, della volterrana Cristina e della sua città. Davide Giampiero Arcieri, 48 anni, originario di Susa, è stato dipendente di grandi aziende nel settore metalmeccanico e attualmente lavora negli ambiti acquisti di un’azienda che riferisce ad un grande gruppo siderurgico. Per il Comune di Volterra è stato Consigliere dell’Azienda Pubblica Servizi alla Persona “Santa Chiara” e dal 2015 ne è il Presidente. Da Giugno è stato eletto anche presidente della storica Accademia dei Riuniti, che gestisce da 200 anni il Teatro di Volterra intitolato a Persio Flacco, splendido esempio di teatro all’italiana.

Arcieri Davide Giampiero, presidente del “Santa Chiara” per nomina del Sindaco della precedente amministrazione, ora riconfermato, quale è il bilancio di questi anni di attività e la visione dell’assetto futuro?

“Ho avuto questa opportunità mettendomi al servizio con l’intento di essere utile alla mia città dove vivo e dove vive la mia famiglia e studiano i miei ragazzi. Sono succeduto nella presidenza al prof. Renato Bacci, conosciuto a Volterra per il suo grande impegno politico e il rilievo culturale. E’ recentemente scomparso e ci ha lasciato, tra l’altro, un libro esempio di una narrazione scorrevole e limpida che lo contraddistingueva: “Quando vai a Volterra stai attento ai piccioni”, ricordo di una raccomandazione di suo nonno che lo ha certamente fatto sorridere e riflettere la vita intera. Raccomandazione che anticipò anche a me parlando di politica, ma questa è un’altra storia”.

Ci parli del Santa Chiara

“Presiedo il Consiglio di amministrazione, che è stato riconfermato per sei mesi, fino a dicembre di questo anno, composto anche dal vice presidente, la dott.ssa Giulia Moretti, e dal Consigliere, dott. Emiliano Chiellini. La Azienda Pubblica di Servizi Santa Chiara ha, negli ultimi anni,  sviluppato  progetti volti alla caratterizzazione di una immagine nuova, che riesce ad affermarsi quale riferimento territoriale negli ambiti della accoglienza, dell’assistenza, del sostegno, della cura del cittadino e del meno abile, con servizi di buon livello, rispondendo proattivamente alle necessità della Città di Volterra e di un Territorio ampio. Questo Consiglio di Amministrazione, con il direttore dell’Azienda, il dott. Fabrizio Calastri, ha esposto un bilancio dei primi sei mesi della attività 2019 in linea con le aspettative. Riguardo l’andamento economico-finanziario aziendale, un’analisi allargata alle principali situazioni ed ambiti gestionali dei servizi, rappresenterebbe meglio l’impegno profuso, la collaborazione con il personale preposto, un essere rete negli ambiti socio assistenziali in collaborazione con la nostra Società della Salute, la cui direttrice, la dott.ssa Patrizia Salvadori, è informata del nostro lavoro e stima le nostre potenzialità,  utili per il servizio al cittadino”.

Il Santa Chiara ha presentato il suo bilancio evidenziando il risanamento oggettivo di una Azienda che negli anni scorsi aveva manifestato rischi oggettivi.

Santa Chiara ha un potenziale grande previsto dalla legge in materia poiché non ricorrere alla APSP fa venire meno un’opportunità per il bene comune; basta guardare cosa avviene in Emilia Romagna che grazie alle APSP ha reso virtuosa la gestione del socio-assistenziale. Ottenere i Servizi, anche Socio assistenziali, in forma diretta dalle Amministrazioni Pubbliche del territorio è l’unica sintesi possibile per agevolare l’equilibrio  aziendale nelle sue diverse dimensioni: Economica, Finanziaria, Patrimoniale e Reddituale”.

Concretamente, secondo lei, quali sono i punti di sviluppo per il Santa Chiara e per il sistema socio-assistenziale?

Santa Chiara vede riconosciuti i propri traguardi qualitativi nella assistenza, nell’ospitalità e nel servizio pubblico al cittadino. Il reddito operativo della gestione, negli esercizi 2016-17-18, è di oltre tre milioni di euro, evidenziano per la prima volta ed in maniera progressiva, risultati positivi, espressione e significativo segno tangibile di una azienda che nella gestione ordinaria può  compensare i costi, e con ambizione produrre utile considerevole, come è accaduto nel 2018, da reinvestire per lo sviluppo della propria azione statutaria. Prospettive ad impatto significativo sull’economia della zona, offrendo opportunità lavorative anche di livello professionale. Ad oggi circa 70 persone lavorano (dipendenti e convenzionati), a vario titolo, quotidianamente, in struttura”.

Arcieri avrebbe molto da raccontare su questi temi e le sue visioni appaiono chiare e illuminate, da uomo del nord, dove il fare viene prima del dire. Ci ripromettiamo di sentirlo a breve per approfondire la sua visione, magari con un’intervista in video .

Davide, abbiamo parlato di soddisfazioni. Ce ne racconti alcune.

“Sì direi considerazioni positive, da analizzare, ricercare ancora e soprattutto pianificare con progettualità il cui indirizzo politico condiviso con tutti gli operatori socio assistenziali, negli ambiti della “libera scelta” per la gestione dei posti in RSA a livello Regionale, avrà effetti di diretto impatto sul territorio.
Considerazioni positive e predisposizione ad impatto sulla sostenibilità, abbiamo razionalizzato la spesa e contenuto i costi, gestito l’avvicendamento e cooperato con la Società della Salute, con obbiettivi sui risultati, ma la compressione dei costi è solo un aspetto molto importante certo, ma occorre ragionare degli sviluppi e della evoluzione aziendale, dare risposte concrete”.
Abbiamo potenziato la capacità ricettiva portando i posti letto a 78. I posti disponibili in Residenza attualmente restano 74 posti distribuiti su tre moduli, sebbene avesssimo predisposto già lo scorso anno 2 stanze ammobiliate per 4 nuovi posti letto in più, che sono ancora da autorizzare, nel nucleo dove maggiormente vi è una richiesta di ospitalità maggiore, purtroppo per l’incidenza del bisogno per degenerazioni cognitive, soprattutto l’Alzheimer”.

Presidente, mi permetta, una domanda impertinente: l’andamento di risultato 2016/17/18 sono stati una sorpresa per i suoi concittadini? Santa Chiara, è noto, prima di lei era finita spesso all’onore della cronaca per problematiche economico finanziarie.

“L’andamento positivo di una azienda, contempla sempre alcune operazioni gestionali definite, messe in atto queste i risultati si manifestano, ma l’intenzione deve essere quella di essere maggiormente competitivi, recuperare la situazione debitoria limitando il ricorso al credito bancario; tali costi spesso inficiano gli sforzi fatti.
La primaria attenzione è stata quella di preoccuparsi che i posti letto fossero sempre occupati e la norma “la libera scelta” in questo forse ha agevolato, nell’organizzazione del lavoro, nella gestione delle sostituzioni del personale, nei programmi di compressione dei costi, ricercando alcuni risparmi ed applicazione di miglior favore su tariffe e aliquote di imposte, la ricerca dell’eccellenza operativa attraverso il monitoraggio dei servizi offerti in garanzia di qualità e nell’esplorativa di opportunità nuove”.

E’ bello ascoltare la sua soddisfazione nel relazionare sul faticoso lavoro che le sarà costato sicuramente molta fatica. La sua soddisfazione sta anche nella riconferma del ruolo fiduciario di questa nuova amministrazione. Non le chiedo per chi ha votato, ma forse avrebbe preferito che le elezioni andassero diversamente?

“La soddisfazione mia e dei Consiglieri è per l’impegno civico di volontari che mettono a disposizione ciò che abbiamo imparato altrove per la Città, soddisfazione nostra e del Consiglio di Amministrazione, compresi i Sindaci Revisori, dott. Giorgio Ghionzoli, dott.ssa Patrizia Zucchetti e dott.ssa Marzia Carusi, nonché del direttore, sta nella certezza di aver contribuito con il nostro lavoro di fatto al riassetto economico finanziario e alla riqualificazione oggettiva, di questa struttura “monumentale e storica” che è Residenza Santa Chiara, situata in una zona panoramica immersa nel verde della città di Volterra.
Leggendo nei suoi occhi un po’ di impazienza, non eludo la domanda politica.
Sì, voglio esprimere soddisfazione per la riconferma del ruolo fiduciario da parte di questa nuova amministrazione, al Sindaco Giacomo Santi riconosco una importante capacità riflessiva; ci conosciamo da anni e siamo sempre stati in sintonia perché i suoi principi cattolici sono anche i miei, mi ha riconosciuto i traguardi raggiunti, ha espresso stima e fiducia, è un riferimento istituzionale sempre disponibile, pronto al confronto e ho apprezzato il suo discorso di insediamento. Per quanto riguarda le elezioni posso dirle che sono andate come avevo previsto, sono poco più di seimila i voti utili a Volterra, non è difficile. Per chiosare dico che tutti dovrebbero rileggere la profezia di Turati, di 100 anni fa, ma attuale, sull’argomento delle divisioni. I partiti nazionali che così grande confusione dimostrano nel gioco delle alleanze non fanno bene nell’intervento particolare delle amministrazioni locali; la coerenza è di pochi ed è troppo mutevole il gioco delle influenze politiche, questo non mi piace. Preferisco essere un amministratore di risorse: vengo da un mondo dove

il budget non è ciò che dobbiamo fare e poi si vedrà, ma ciò che vogliamo fare

Paradossalmente Volterra avrebbe bisogno di convergere sull’analisi delle necessità condivise – direi evidenti – gestita da chi la conosce, la ama e la rispetta. Il Sindaco precedente, Marco Buselli, mi ha dato un’opportunità, mi ha dato fiducia, abbiamo avuto anche posizioni diverse durante queste amministrative: è un amico. Mi ha sempre detto: “Volterra va Conquistata!” e ha ragione.
Anche in politica si corre il rischio di fermarsi solo sui dati di sintesi “il numerino in fondo”, invece occorre programmare definire, fuori dai personalismi, consapevoli, nell’alternanza, certo, ma consapevoli che le cose hanno vita più lunga delle amministrazioni e i progetti precedenti devono essere punti di partenza per ragionamenti evolutivi, perché non è il gioco dell’oca“.

Affascinante il personaggio Arcieri. Con i suoi contorni rotondeggianti, il suo viso barbuto e simpatico, sembra uscito da un cartone animato ben fatto e riesce a coinvolgerti a 360 gradi nei sui ragionamenti di uomo concreto, del fare. Non firrebbe mai di parlare delle tante cose fatte e di come le ha fatte. In questo differisce dai politici e forse è anche per questo che non ha accettato di candidarsi alla carica di sindaco, sebbene molte fossero state le forze politiche che lo avrebbero voluto sul seggio più alto di Piazza dei Priori.

Non la saluto, ma le chiedo fin d’ora un’altra intervista, nelle vesti di Presidente della Accademia dei Riuniti. Un’anticipazione però me la consenta: applicherà lo stesso metodo analitico che ha usato al Santa Chiara? Perché il Comune nella figura dell’Assessore l’ha attaccata pubblicamente mentre potevate parlarne intorno ad un tavolo. I rapporti con il Sindaco sono compromessi?

“Dovremmo parlare di metodo a carattere generale per poterle rispondere adeguatamente. Sì, cercherò di essere analitico ma anche ambizioso, al servizio dei miei concittadini, quindi del Comune che purtroppo ha manifestato di non poter dare sostegno all’attività e per la struttura.
Il teatro non ha bisogno di candidarsi, esiste già, è una realtà monumentale e culturale dove l’espressione artistica si coniuga e si compie; siamo aperti a tutti per degnamente festeggiare i 200 anni, l’anno prossimo.
Socio della Accademia dei Riuniti mi è stato chiesto se potevo dare una mano, mi sono messo a disposizione poi sono stato eletto presidente, tutto qui: non ho saputo dire di no per una certa predilezione a cercarmi le cause “interessanti” diciamo così.
Certo, ho ottenuto ed ottengo detrazioni e sostegno come chiunque, chi mi dà fiducia impara presto a conoscermi, però. Sono uno che se non sa cerca di imparare ed esco presto dalla formalità del ruolo.
Non dedico molto tempo per i detrattori; il “ciarlare” mi giunge alle orecchie ed un po’ mi dispiace, ma io do la mia stima solo a chi mi dice il proprio parere in chiaro, parere del quale cerco sempre di tenerne di conto.
Non voglio reputare l’uscita dell’Assessore un attacco; precedentemente abbiamo avuto solo un incontro di pochi minuti e devo dire cordiale, forse solo una scivolata perché per brevità si è frainteso, ma le rispondo: Sì, lo penso anche io: potevamo parlarci anziché scrivere; il Sindaco, con il quale mi sono subito confrontato, mi ha confermato la fiducia chiedendomi di continuare il mio lavoro ricercando sinergie e lo farò certamente”.

Salutandoci

E’ stata un’intervista intensa, quella che Davide Arcieri ha rilasciato in esclusiva a Toscana Live. Abbiamo trascorso più di un’ora e mezza insieme passeggiando nel bel parco del Santa Chiara. L’ho ascoltato con vero piacere e ho preso nota. Mi parlava e sentivo che non si stava affatto autocelebrando, bensì era semplicemente e spontaneamente entusiasta dei risultati del suo lavoro, che indubbiamente riversano sui cittadini ai quali lui tiene moltissimo. Il detto “piemontese falso è cortese” non si addice per niente a quest’uomo che parla con i dati alla mano e ti guarda dritto negli occhi.

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