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Le conseguenze dello stress: tra logorio e adattamento

autore: Luca Rubino
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L’importanza delle risorse personali per far fronte alle situazioni difficili.

Nel linguaggio comune lo stress viene associato a qualcosa di eccezionale e di negativo ma in realtà è una componente importante per la vita, essendo impossibile vivere senza situazioni stressanti. In realtà mai come in questo periodo, nel bel mezzo di una pandemia, vediamo la parola stress associata a numerose condizioni come l’isolamento sociale, la permanenza forzata in casa, il timore per la malattia, la mancanza di controllo rispetto alle restrizioni e al comportamento degli altri, il cambiamento delle abitudini e lo stato di tensione che in generale il covid-19 comporta.

In che modo un evento diventa stressante?

Chiaramente non c’è bisogno del coronavirus per sentirsi “sotto stress”. Anche senza virus siamo costantemente esposti a sollecitazioni da parte del nostro ambiente. Gli eventi stressanti possono essere descritti come delle situazioni ambientali o psicologiche che in un certo senso minacciano il benessere di un organismo, generando una risposta da parte di quest’ultimo. La risposta ad uno di questi stimoli/situazioni può essere adattiva o meno a seconda della gravità dell’evento ma anche in base alle capacità intrinseche del soggetto. Per questo risulta particolarmente importante dare valore alla propria resilienza, ancor di più in questo periodo, proprio per riuscire a far fronte in maniera positiva agli eventi che ci mettono a dura prova sia sotto l’aspetto fisico che mentale. Infatti se la risposta all’evento “minaccioso” è adattiva la persona riesce a mantenere un certo stato di equilibrio psicofisico.

Hans Selye, un medico austriaco, considerato il padre fondatore delle ricerche nell’ambito dello stress, osservò come l’organismo avesse nei confronti dello stress una reazione comune e aspecifica che chiamò “sindrome generale di adattamento”.

Nel suo modello il processo stressogeno si compone di tre fasi distinte:

  • Fase di allarme: in cui si mobilitano le energie difensive (innalzamento frequenza cardiaca, aumento della pressione cardiaca, aumento tensione muscolare, innalzamento della secrezione del cortisolo, ecc.).

  • Fase di resistenza: in cui l’organismo tenta di adattarsi alla “minaccia” percepita, tenta di fronteggiare in maniera efficace la situazione e anche se lo sforzo per mantenere l’equilibrio è intenso, gli indici fisiologici tendono a normalizzarsi.

  • Fase di esaurimento: avviene se l’organismo non riesce ad affrontare la minaccia, esaurisce la proprie energie e non riesce ad adattarsi. Questo può portare alla comparsa di malattie dell’adattamento e/o a sofferenza psicologica.

fioreSi possono distinguere in tal senso due tipologie di stress:

  1. il distress, se si tratta di uno stress nocivo, che provoca ansia, preoccupazione. Può portare l’individuo alla fase di esaurimento. Si tratta cioè di situazioni stressanti croniche che comportano una modificazione negativa e un esaurimento psichico e fisico dell’organismo.

  2. l’eustress, se lo stress è adattivo, stimolante e migliora le prestazioni. Comporta una risposta adattiva e un’esperienza di cambiamento positiva (ad es. il superamento di un esame).

Lo stress “normale”

Dunque nel modello di Selye lo stress viene visto come una reazione adattiva e fisiologica a qualsiasi tipo di stimolo esterno. Questo vuol dire che di per sé non è un meccanismo negativo, anche se, in alcune circostanze, può indurre stati patologici. Lo stress è una naturale componente del nostro organismo che non si attiva soltanto in situazioni eccezionali e negative ma anche in circostanze del tutto normali e naturali come ad esempio durante un’attività sportiva o un rapporto sessuale. La reazione di stress è utile; è adattiva. Tuttavia se il fattore di stress risulta troppo intenso e prolungato può logorare l’organismo e risultare nocivo per la salute fisica e psicologica della persona.

Durante questo periodo di coronavirus stiamo vivendo numerose situazioni che possono farci sentire particolarmente “sotto pressione” tuttavia è importante riconoscere che siamo anche adeguatamente “equipaggiati” di risorse fisiche e psicologiche per far fronte a questa situazione così complessa. Lo stress è qualcosa che anche in condizioni normali non può essere completamente evitato e può essere utile conoscerne i meccanismi per comprendere meglio come affrontarlo, in quali circostanze può risultare eccessivo e in che modo si possono ridurre le tensioni che provoca.

Se vuoi approfondire questo ed altri temi legati al benessere e alla psicologia, puoi consultare il sito del Dott. Luca Rubino (psicologo clinico) all’indirizzo www.lucarubino.net e puoi contattarlo direttamente alla e-mail luca.rubino@toscana.live.

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