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Home Ambiente Missione Pelagos – balene e delfini sui banchi di scuola

Il Santuario dei cetacei. È quel triangolo magico di mare che lambisce le coste della Francia, del Principato di Monaco e dell’Italia, all’interno di un limite geografico che dalla penisola di Giens in Francia, segue la linea di costa ligure e toscana fino al Fosso Chiarone, per approdare a Capo Ferro in Sardegna, costeggiarne le sue coste settentrionale fino a a Capo Falcone e qui chiudere il suo perimetro nella penisola di Giens.

Spazio fisico entro il quale 104 comuni hanno scelto di firmare la Carta di Paternariato, documento che li impegna ad essere in prima linea verso la valorizzazione di un bene naturalistico unico al mondo. Per conservare e tutelare, infatti, bisogna conoscere e non esiste luogo più ricettivo della scuola per diffondere il sapere.

Grazie a Soroptimist International Club e alla collaborazione attiva e scientifica dell’Istituto Tethys Onlus, dal 1986 in prima linea per il monitoraggio dei mammiferi marini, soggetto scientifico ufficiale e promotore principe del santuario, e la cooperativa sociale Verdeacqua, specializzata nella didattica scientifica e ambientale, è nato il progetto “Missione Pelagos”.

“È stata un’esperienza interessantissima – rivela Lorenzo, classe 2G della Scuola Secondaria di I grado IC. Cassola, Leonardo da Vinci di San Pietro in Palazzi – ci siamo immersi in un sapere ambientale unico e decisamente eterogeneo. Abbiamo scoperto che nello specchio di mare qui di fronte a noi è possibile imbattersi in animali come il tursiope, il delfino e la balenottera comune, la serenella striata, i capodogli, i globicefalo, il grampo, o lo zifio, creature di cui è stato interessante apprendere i loro linguaggi, le loro caratteristiche e le loro unicità grazie all’incontro che abbiamo avuto con il biologo marino dell’Università di Siena, Gabriele Guerrini”

“Sa che esiste una rete trofica? – aggiunge Robert- è la rete dei flussi e dell’energia che si viene a creare tra i componenti dell’ecosistema. Non riguarda solo il concetto di “chi mangia chi”, ma anche “chi mangia cosa”, per questo è stato importante seguire gli interventi della Guardia Costiera e apprendere quanto sia fondamentale conoscere la salute dei pesci che mangiamo e garantire all’ambiente marino di essere protetto dall’ignoranza con cui l’uomo ne viola la sua integrità fisica e ambientale. Un esempio? Le microplastiche. Per questo è fondamentale agire con consapevolezza verso ciò che buttiamo e ciò che possiamo riciclare”

La didattica supera il limite di classe e spesso si diventa attori protagonisti quando diventiamo parte integrante di essa. Per questo oltre alle lezioni con gli esperti, ai laboratori di arte, alle riflessioni critiche su gli obiettivi dell’agenda 2030 (obiettivo 2), è stato doveroso concludere questo viaggio con tutti gli attori protagonisti in spiaggia, per assistere ad una simulazione di salvataggio da parte della Guardia Costiera, per chiudere il cerchio formativo e dare inizio alla responsabilità personale verso questo meraviglioso Santuario.

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